Lamborghini Miura : La Leggenda
Lamborghini Miura
Il fascino di un auto d'epoca racchiude in se una serie di sensazioni e sentimenti che solo chi ama i motori e la meccanica riesce a comprendere. Sicuramente la parola "auto d'epoca" ha un suo particolare significato nell' immaginario di molti se pensiamo alla Fiat 500, alla "Topolino", oppure la ancor più d'epoca Isotta Fraschini. Ma, tutt'altro significato attribuiscono gli amanti dei motori di fronte a un'auto d'epoca che è stata forse la più bella sorpresa degli anni 60 e 70 nel "bel paese" e il cui produttore, all'inizio di produzione, era convinto non ne avrebbe prodotto più di 100 esemplari; stiamo parlando della Lamborghini Miura.
Lamborghini Miura: un telaio innovativo pronto a fare la storia delle Gran Turismo!
Era il 1965 e a Torino, al salone dell'automobile, Lamborghini espone un modello di telaio con una struttura in acciaio e lamiera scatolata e con molti fori per alleggerirne il peso. Insomma, tutte le caratteristiche di un auto da corsa dell' epoca, e la cosa risulta ancora più eclatante proprio per la conosciuta avversione di Lamborghini al mondo delle corse. L'idea di questo prototipo, considerato ancora da molti un gioiello di tecnologia e meccanica, furono GianPaolo Dallara (già famoso per la costruzione del telaio della Veyron) e Paolo Stanzani. Tecnicamente, per gli amanti dei particolari, la struttura fu realizzata per alloggiare il 12 cilindri 3.9 litri in posizione trasversale centrale posteriore. Altra innovazione meccanica che fu un successo per quei tempi. Quel telaio era marchiato PT400.
Lamborghini Miura: un' Auto da corsa adattata alla strada!
All'epoca, la stragrande maggioranza delle Gran Turismo montavano un motore anteriore a trazione posteriore. L'innovazione del telaio PT400, spinse Bertone alla proposta indecente; la leggenda, infatti, narra che Nuccio Bertone, talmente affascinato dal telaio, disse a Lamborghini "Io sono quello che può fare la scarpa al tuo piede!". Dopo questa proposta, e dopo l'enorme successo di pubblico riscontrato al salone, Lamborghini si convinse, e sono ancora storia le sue parole una volta approvato il progetto: "Sarà una buona pubblicità anche se non ne venderemo più di 50". Si dovette ricredere, ovviamente, molto presto!
Altro particolare legato alla nascita di questa favola della meccanica e della carrozzeria, fu il motivo che spinse Lamborghini ad affidare proprio a Bertone la creazione della carrozzeria della Miura; la scelta cadde sulla casa torinese per un semplice motivo: la concorrenza. Bertone infatti, non aveva per nulla rapporti con i diretti concorrenti di Lamborghini, Ferrari e Maserati, e soprattutto era un'azienda esterna, specializzata nella costruzione di scocche d'auto meravigliose. Il resto, come poi si dice di fronte ad una Leggenda con la "L" maiuscola, è storia! In soli 4 mesi Marcello Gandini capodisegnatore di Bertone ( e chiamato fresco fresco a sostituire un “certo” Giorgetto Giugiaro...) realizzò la linea della vettura, eliminando dalla sigla la lettera T. Il nome Miura, invece, venne scelto per l'influenza che i tori ebbero su Ferruccio Lamborghini che, nato sotto il segno del toro, appunto, volle dare il nome di Miura all'auto, in onore dell'allevatore di tori da combattimento Don Eduardo Miura Fernandez.
Salone di Ginevra del 1966 e nascita di una leggenda!
La Lamborghini Miura P400 venne presentata ufficialmente per la prima volta al Salone di Ginevra del 1966 e lasciò letteralmente senza fiato tutti i visitatori. Da quel momento, il settore delle auto sportive non fu più o stesso, e fu profondamente influenzato dalla giovane e rampante auto di Lamborghini.
La produzione della Miura P400 fu sensibilmente diversa nella meccanica rispetto alla presentazione di Ginevra. Le ruote in lega di magnesio della Campagnolo infatti, sostituirono quelle a raggi del prototipo presentato nella città svizzera; venne invertito il senso di rotazione del cambio perchè creava vibrazioni e una frizione monodisco all'estremità dell'albero motore sostituì la frizione a triplo disco. Sul motore venne applicata una persiana fissa per meglio disperdere il calore. Segni particolari e inconfondibili della Miura furono, infine, le insolite "ciglia" attorno ai fari anteriori, l'altezza totale della scocca, di "ben" 110 cm con cofano posteriore ed anteriore in alluminio. L'interno dell'abitacolo presentava l'innovativa posizione dei diversi comandi, montati sul soffitto, dietro lo specchietto retrovisore.
Per quel che riguarda la potenza del motore, Lamborghini dichiarava, per la Miura, una potenza di 260 kW (350 hp).
L'immissione sul mercato di questa sportiva innovativa fu travolgente, tanto che nel solo 1967 Lamborghini consegnò 108 esemplari, quando, alla creazione della catena di montaggio, ne erano stati previsti appena 20...un ottimo risultato; la produzione della Lamborghini Miura P400 terminò circa due anni e mezzo dopo, con una produzione totale di 275 esemplari.
Chi possedeva una Miura a quei tempi, non poteva non sentirsi padrone della strada. Con una velocità massima di 280 km/h erano in pochi quelli che si trattenevano dallo spingere il pedale.
Nel 1971, Lamborghini presentò la Miura finale, la più perfetta, la migliore, la più veloce e, oggi ancora la più quotata e ricercata : Miura P 400 SV (dove SV sta per Super Veloce). La nuova belva eliminava le "sopracciglia" attorno ai fari, i parafanghi posteriori venivano allargati par alloggiare pneumatici più grandi (235/15/60) e il motore arrivava ad esprimere una potenza di 385 cavalli capaci di generare una velocità massima di 295 km/h...e non dimenticate che stiamo parlando del 1971.
Oggi la Lamborghini Miura fa parte dell' Olimpo di tutte quelle vetture che hanno fatto al storia dello Stile, della Meccanica e dell' aerodinamicità delle settore automotive.
Durante gli anni della sua produzione, non solo fece la felicità di moltissimi appassionati e comuni mortali, ma divenne un vero e proprio simbolo di design e di velocità; non a caso molti personaggi famosi e politici come: Little Tony, Bobby Solo, Claudio Villa e Gino Paoli, in Italia, e Dean Martin, Elthon Jhon all'estero, Re Hussein di Giordania o Mohammad Reza Pahlavi all'estero, ne fecero le proprie macchine personali; ufficialmente, la Lamborghini Miura uscì di produzione alla fine del 1972, ma ancora oggi, è ancora tra le auto sportive (d'epoca) più ambite da collezionisti e appassionati, tanto da far toccare, nell'ultimo pezzo venduto all'asta, la strabiliante cifra di 1.705.500 dollari (circa 1,2 milioni di Euro).
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